Leonardo da Vinci, genio tra fratellastri – Da Lionardo a Leonardo – Conclusione (13a parte)

Leonardo da Vinci, genio tra fratellastri - Da Lionardo a Leonardo - Conclusione (13a parte)
immagine tratta da https://it.wikipedia.org/wiki/Vita_personale_di_Leonardo_da_Vinci

La motivazione, l’ispirazione per occuparmi della vita di Leonardo da Vinci, è nata, dopo aver ascoltato, un  video della Professoressa Daniela Lucangeli .

E’ bastato un accenno di questa scienziata, sulla vita del piccolo Lionardo, nato da una relazione illegittima , il quale diventerà  il genio, il Leonardo da Vinci che tutti conosciamo (ma non nella sua intima storia esistenziale) a indurmi, vista la mia passione per l’essere umano e per l’epigenetica ad approfondire più che le opere di questo genio della nostra storia universale, il  suo aspetto umano. 

Quanti talenti inespressi ci sono e ci sono stati nel mondo.

Sarà il destino, quello che volete voi, ma è così.  Tanti uomini e donne non hanno potuto esprimere, nella loro vita,  i loro doni, spesse volte per circostanze avverse a loro.

Ma questo non accadde per Lionardo, nato il 15 aprile del 1452, ad Anchiano, frazione del comune di Vinci, in Toscana .

Visto anche i tempi, poteva vivere ai margini della società come uno dei tanti bambini nato da una relazione fuori da un matrimonio, figlio di un benestante, giovane e certamente non indifferente al fascino femminile,  padre e di una giovane donna (forse nel ruolo di vittima) come madre .

I due non si sposarono tra loro, ed ecco entrare in gioco, in modo positivo, nella vita di Leonardo, la figura di suo nonno (da parte paterna).

Nonno che ebbe cura di ufficializzare (dando dignità al piccolo) la nascita del nipote, facendolo pure battezzare. 

Altra figura decisiva per la crescita del futuro genio, come abbiamo visto nei post precedenti ,fu lo zio Francesco da considerare come il secondo padre di Leonardo da Vinci.

Alla fine, anche suo padre, arresosi all’idea che Leonardo non avrebbe proseguito la carriera professionistica di notaio, tipica della famiglia,  affidandolo all’amico Maestro, Andrea Verrocchio, non fece che contribuire all’estrinsecare il talento del figlio.

Da qui, in poi, fu un’ escalation per Leonardo, il quale, al proprio destino propizio, unì le sue doti e responsabilità. Anche umane, visto che, pare, riuscì a ricongiungersi con la madre Caterina  e a superare l’ostracismo dei suoi fratellastri .

Leonardo, fu così, un vincitore nella sua vita, non solo come genio dell’Umanità, ma come colui che, figlio illegittimo, orfano (in parte, nda) di madre, con un padre assente, ma grazie a quelle persone che l’aiutarono ad esprimere il suo talento, unito alla sua volontà, ebbe il sopravvento su quello che la vita, al suo inizio, pareva non concedergli. 

La sua esistenza, per noi, è un chiaro esempio di come l’ambiente possa influenzare (in questo caso in modo positivo) la vita di una persona. Poi, certamente, spetta a quest’ultimo collaborare perché si riesca a raggiungere il successo. 

E Leonardo da Vinci, con quella che alcuni annotano come una macchia nella sua vita ovvero la sua presunta omosessualità oltre all’accusa di sodomia nel 1476 , fu non solo il grande artista eclettico che tutti conosciamo ma anche l’uomo che divenne genio nonostante fosse come un estraneo per i propri fratellastri  e, probabilmente, non solo per loro. 

Un piccolo bimbo chiamato Lionardo che divenne, così, il Leonardo da Vinci che tutti apprezziamo.

 

 

 

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