Solo recentemente, per indicazione dello stesso protagonista (quello vero) della copertina del numero di giugno 1967 della nota rivista di arti marziali americana Black Belt Magazine, quest’ultima ha corretto quello che per anni si pensava fosse un’immagine ispirata ad un combattimento tra Chuck Norris e Joe Lewis.
Sulla loro pagina Facebook, quella di Black Belt Magazine, in data 20 aprile 2021, per celebrare i 60 anni della rivista, anniversario che cadeva nel 2021, venivano condivise copertine storiche ogni settimana. Quella pubblicata con quel post -in quella data – era relativa al numero di giugno 1967 con la prima volta che Chuck Norris fu raffigurato sulla copertina dopo aver vinto il “Tournament of Champions”. Se si era sicuri, da parte del magazine, che uno degli atleti in copertina di quel numero fosse Chuck Norris, in un loro commento, sempre su quel post , quelli di Black Belt Magazine asserivano che
Non c’è traccia ufficiale di chi sia l’altro individuo nell’illustrazione. Tuttavia, Chuck Norris ha affrontato Joe Lewis nelle finali del Torneo dei Campioni, quindi potrebbe benissimo essere l’artista rappresentato nella copertina.
Ma, in un commento, sempre su quel post, l’atleta e Maestro Carlos Bunda, ha asserito, con tanto di foto, che l’avversario di Chuck Norris, che ha ispirato la copertina, era proprio lui. Durante un loro combattimento del 1965. Ecco la foto pubblicata dal Maestro Bunda e che ha ispirato la copertina di quel numero della rivista americana
Immediatamente, grazie a questa inequivocabile indicazione, Black Belt Magazine ha corretto, sempre in quel post , affermando che
Aggiornamento: l’illustrazione è basata su una fotografia del 1965 di Chuck Norris contro Carlos Bunda. Non è Joe Lewis.
Non solo, nella loro edizione online, Black Belt Magazine ha redatto una nota di ulteriore chiarimento. Potete leggerla cliccando su questo link https://www.blackbeltmag.com/righting-wrongs-throwback-chuck-norris-and-carlos-bunda-june-1967
Ma chi è Carlos Bunda?
Carlos Bunda ottenne la cintura nera di 1° grado nel 1962 (nello stile di arte marziale conosciuto come Kajukenbo , diventando il primo allievo del Maestro John Leoning, ndr). A quei tempi, ricevere una cintura nera prima di 5 anni di allenamento era molto insolito. Carlos ha aperto la sua prima scuola in Venice Blvd. e 4th Ave. a Los Angeles, California, per poi trasferirsi a Hoover St. a Los Angeles. Uno dei suoi primi studenti fu Rick Kingi. Le lezioni di Carlos duravano 3 ore e faceva accovacciare i suoi studenti nella posizione bassa del cavallo per la prima mezz’ora. Le basi, il lavoro dei piedi, le forme e la tecnica corretta sono state fortemente enfatizzate. Avrebbe fatto in modo che i suoi studenti combattessero tra loro nell’oscurità a mani nude, il che faceva parte dell’addestramento. Era comune avere occhi neri, labbra rotte, testi screpolate e dita delle mani e dei piedi gonfie. Non c’era tappetino, solo un pavimento duro. Ogni lezione durava 3 ore estenuanti. Una persona dovrebbe avere molta determinazione e resistenza per superare il dolore continuo e la noia di fare gli stessi esercizi centinaia di volte. Hanno dovuto fare centinaia di flessioni, addominali, calci, parate e pugni. Quindi hanno dovuto “combattere per strada” e allenarsi. Ogni lezione era come un test! Carlos Bunda è riconosciuto come il primo a portare l’attenzione sullo stile Kajukenbo di combattimento in stile libero. Fu la prima cintura nera Kajukenbo a gareggiare nel primo torneo internazionale di Ed Parker a Long Beach, in California, nel 1964. Gli Internazionali di Ed Parker erano il torneo più grande a quel tempo. Si classificò primo nei combattimenti nella divisione dei pesi leggeri e quell’anno vinse anche il trofeo della sportività. https://kingikaju.com/about/
E così, dopo tanti anni, si è fatta chiarezza su un errore di una copertina famosa della rivista Black Belt Magazine facendo conoscere un atleta e maestro ai più sconosciuto, di nome Carlos Bunda.