È negli occhi dei bambini un buon futuro, un buon 2023.

È negli occhi dei bambini il futuro, un buon futuro, un buon 2023.

All’inizio di un nuovo anno, di solito, ci si protende con la propria mente e con la propria volontà verso tutto ciò che ci sta davanti ovvero un nuovo tempo che vorremmo utilizzare al meglio, forse con qualche ricordo non tanto bello dell’anno appena trascorso che ci amareggia. Ricordi, però, che si fa in modo non siano di  impedimento nel progettare il nostro domani. Un domani che l’attualità nazionale e internazionale, con i noti fatti, rende sempre più incerto. Ma questa indeterminabilità non deve assolutamente bloccare il nostro cammino.

Ma che percorso sarà e dove si giungerà se non si cambierà rotta?

Auspichiamo, quindi, un cambiamento di direzione positivo per ogni intenzione futura ma più che augurarlo, consigliarlo magari pregando anche il buon Dio, non possiamo fare, se non che questo rinnovamento non parta proprio da noi stessi. E come sapete, ciò non è poca cosa!

Immaginate di avere gli occhi di un bambino di fronte a voi, uno sguardo innocente, pieno di speranza e di voglia d’amore. Degli occhi che un’amara realtà stanno facendo in modo di diventare troppo presto adulti. Allora, davanti a questi sguardi, cosa vi chiedete di poter fare per migliorare il loro futuro che, più che a noi, appartiene a loro?

Purtroppo, il  vero problema, è che questi occhi non sono né osservati né pensati (da molti non da tutti). Il vero problema è che se qualcuno fissa questi sguardi non ne rimane colpito perché il suo cuore è indurito, è malvagio.

Ma forse una soluzione c’è. Provare a chiedere, a queste persone, se questi occhi dovessero essere gli occhi dei propri figli, dei propri nipoti, cosa penserebbero? Quale futuro desidererebbero per loro? Forse questo pensiero, che potrebbe toccare e sensibilizzare la loro coscienza, li potrebbe separare dallo spietato mondo nel quale vivono. Lo so, è probabilmente un’illusione questo presunto rimedio ma perché non provarci? E se anche non dovessero cambiare loro, come si è già detto, questi occhi osserviamoli noi e noi stessi, anche nel nostro piccolo, facciamo in modo di rendere più consono e più vivibile questo mondo. 

Che poi, il grande interrogativo da porsi sarebbe questo: e se questi occhi dovessero essere i tuoi, i miei, i nostri occhi da bambini, cosa avremmo desiderato, per noi, una volta diventati adulti? 

 

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