La teoria del “decimo uomo”.

La teoria del "decimo uomo".
foto tratta da:https://joelkime.com/2015/05/06/how-to-transform-a-judgmental-spirit-thetenthman-luke-6_37-42/

Dopo aver parlato in questo blog del “pensiero critico” dell’ Ifcha Mistabra ( conosciuto anche come “Ipcha Mistabra”) e del “pensiero di gruppo” ovvero del Groupthink, ci sembra corretto parlare anche della cosiddetta teoria del “decimo uomo”. 

Il tutto ci porta a considerare come il “pensiero critico” possa risultare necessario nei vari campi della nostra vita sociale, politica e non solo. Al parere, infatti, che puo’ risultare un convincimento errato del “gruppo” stesso e che puo’ portare a decisioni inidonee anche per quanto riguarda la collettività  e non solo, quindi, a piccoli gruppi di persone,  sarebbe utile affiancare anche il “pensiero critico”. 

L’equilibrio tra i due “ragionamenti”, di solito, porta a riflessioni e quindi a risoluzioni più sagge ed assennate. 

Vediamo, allora. di cosa tratta la teoria del “decimo uomo”.

In effetti di questo metodo ne abbiamo già parlato, delineando le sue iniziali caratteristiche, nel post dedicato allIfcha Mistabra , riportiamo,  quindi, l’introduzione a questo post, come preambolo di quello che parleremo in questo scritto:

La ” Devil’s Advocate Unit” ( in lingua ebraica: מחלקת הבקרה , Makhleket HaBakara – lett. “la sezione di monitoraggio”)” è una piccola unità della direzione dell’intelligence militare israeliana, Il cui scopo è valutare le ipotesi e i prodotti dell’intelligence in modo professionale e critico, compreso quello di fungere da “avvocato del diavolo” o da “Ifcha Mistabra” (conosciuto anche come “ipcha mistabra”) che nella lingua aramaica viene tradotto, più o meno, in questo modo:  “sembra essere l’opposto” oppure “al contrario sembra che…”.

In verità, la teoria del “decimo uomo”. è venuta a conoscenza dei più grazie al film World War Z del 2013 e precisamente durante il dialogo tra Gerry Lane (interpretato da Brad Pitt) e Jurgen Warmbrunn (ruolo recitato dall’attore Ludi Boeken) e che potete vedere cliccando su questo link . A beneficio di molti, riporto parte del  loro interessante colloquio che, seppur tratto da una pellicola cinematografica, come vedremo, è molto vicino alla realtà: 

Jurgen Warmbrunn. Ufficiale di alto rango del Mossad. Una persona equilibrata, efficiente, non molto incline all’irrazionalità. Eppure costruisce un muro perché legge un comunicato che contiene la parola “zombie”? Messa in questo modo, sarei stato scettico anch’io. Negli anni ’30 gli ebrei non credettero di poter finire nei campi di concentramento. Nel ’72 ci rifiutammo di immaginare il massacro alle Olimpiadi. Un mese prima dell’ottobre del 1973, vedemmo i movimenti degli arabi ma ritenemmo che non fossero una minaccia. Un mese dopo, l’attacco degli arabi ci fece quasi capitolare. Così decidemmo di fare un cambiamento. Ovvero? Il decimo uomo. Se nove di noi leggono un’informazione e arrivano alla stessa conclusione, è compito del decimo uomo dissentire. Per quanto improbabile possa sembrare, il decimo uomo deve investigare con il presupposto che gli altri nove sbaglino. E lei era il decimo uomo. Esatto.

La teoria del “decimo uomo”, come si è detto, non è una finzione cinematografica ma una verità che trova compimento nel già accennato reparto dell‘intelligence militare israeliana conosciuto come  “Devil’s Advocate Unit” , costituito dopo la guerra dello Yom Kippur come parte dell’attuazione delle raccomandazioni della “Agranat Commission” Il capo dell’unità è un colonnello (Aluf Mishne) che opera direttamente sotto il capo di “Aman” ( con questo nome si intende la “Israeli Military Intelligence”) e non sotto il capo del” Dipartimento di ricerca”. 
Più o meno come viene spiegato nel film di Forster, alla vigilia della guerra, nel 1973, le autorità di intelligence israeliane erano convinte che l’esercito egiziano non avrebbe mai attaccato Israele. Numerose sembravano le prove a sostegno di tale convinzione: le fonti parlavano di evidenti carenze di mezzi e uomini adeguatamente addestrati nell’esercito nemico, era inoltre il periodo del Ramadan, il mese sacro musulmano e infine Israele aveva decimato l’esercito egiziano appena sei anni prima, nella Guerra dei Sei Giorni. Nessuno assunse in quell’occasione una posizione di dissenso. Tuttavia l’intelligence si sbagliava. I paesi arabi attaccarono a sorpresa Israele e lo costrinsero ad un accordo di pace sfavorevole che vedeva la restituzione del Sinai all’Egitto. Questo fatto clamoroso costrinse alle dimissioni il primo ministro Golda Meir e i più alti funzionari dell’intelligence israeliana, e vide l’introduzione dell’ “Avvocato del Diavolo”. L’”Avvocato del Diavolo” si può definire una tecnica di pensiero dissenziente atta a contrastare i noti effetti esiziali del cosiddetto “Groupthink”, ovvero il “Pensiero di Gruppo”. In ogni gruppo sociale,
Con i tre post che abbiamo dedicato al “pensiero di gruppo” e a quello “critico” vogliamo sottolineare come, anche a causa dell’attualità che stiamo vivendo, dalla pandemia da Covid al conflitto russo-ucraino come esempi eclatanti, sia utile, per tutti noi,  possedere un criterio di valutazione dei fatti non condizionato dai vari media ed eventuali fake news. Perché, come abbiamo detto, e senza per questo essere categorizzati come dei “complottisti”, non sempre quello che vediamo e sentiamo corrisponde al vero.

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