L’artista, con la sua arte, non va mai in pensione e le sue opere non conoscono limiti temporali.

L'artista, con la sua arte, non va mai in pensione e le sue opere non conoscono limiti temporali.Se il vocabolario Treccani definisce in senso lato la parola arte come la capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere un’attività umana in vista di determinati risultati, appare chiaro a tutti che, l’arte, è soprattutto legata all’espressione culturale dell’essere umano nelle sue varie manifestazioni sia estetiche che intellettuali. 

È un artista sia il pittore che lo scultore che il poeta che lo scrittore. Ma non solo questi. Tutti coloro che si elevano oltre il livello comune dell’esternazione del proprio sé, a beneficio degli altri, sono degli artisti. 

L’artista, quindi, deve essere ed è un operatore positivo per la società. Le sue opere devo far sognare, riflettere, insegnare, ergere l’uomo al di sopra dello standard prevalente del singolo e di un’intera comunità. 

L’artista non deve essere per forza un genio ma, come si è detto, un uomo o una donna che andando al di là dell’ordinario esprime qualcosa di straordinario per il suo bene e quello pubblico. 

A mio modesto parere, una qualità significativa dell’artista è la sua versatilità. Se, infatti, il concetto di specializzazione anche nell’arte è sempre costruttivo, è pur vero che la multidisciplinarietà è una virtù superiore a quella della specializzazione (ne ho parlato anche in questo post ). 

La multidisciplinarietà ti permette, anche, di non vivere di un’ossessione, di una sola passione, per intenderci. Nello stesso tempo ti consente, se dovesse cessare, per diversi motivi, una delle tue passione, esprimerti con un’altra di esse.

La capacità di reinventarsi è, anche questa, una particolarità dell’artista. Quindi, sì alla specializzazione ma anche alla multidisciplinarietà. 

Proteso sempre in avanti, nel futuro, l’artista, con la sua arte, non può conoscere pensionamento. Il fuoco dell’Arte induce sempre l’Artista a produrre le sue opere. Opere che resistono nel tempo anche alla morte dell’Artista. 

In conclusione, mi preme sottolineare, che l’artista, spesso, non ha un riscontro economico e questo lo ritengo illegittimo. Troppe volte, infatti, abbiamo assistito ad artisti che sono caduti in povertà oppure sono sopravvissuti materialmente grazie alla legge Bacchelli  o alla (poca) solidarietà altrui. 

Di questi artisti, escludiamo coloro che, seppur non giudicandoli, hanno sprecato il loro patrimonio.

Mai come oggi, all’artista, si deve assegnare il ruolo dignitoso e prezioso che merita nella nostra società. 

Un artista che non conosce il limite del tempo è un uomo o una donna vincente. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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