Quando le parole fanno male, la lezione di Anna (I Samuele).

Quando le parole fanno male, la lezione di Anna (I Samuele).La Bibbia potrebbe apparire come un libro, anzi, poiché la parola Bibbia proviene dal greco antico βιβλίον, plurale βιβλίαbiblìa, che significa “libri”, una serie di libri anacronistici, fuori dal nostro tempo, se non fosse che a leggerla, la Bibbia, si scopre che così non è.

Se per il Nuovo Testamento, appunto perché “Nuovo”, per i neofiti questa parte delle Sacre Scritture appare sia attuale che profetica, l’Antico Testamento sembrerebbe una lettura “inutile” ed anche “pesante”.

In realtà ciò non corrisponde al vero. Al di là dei testi profetici (parlo da non teologo) ce ne sono alcuni, nell’Antico Testamento, che raccontano storie bibliche aderenti alla realtà dei nostri tempi. Tempo fa, ad esempio, ho adattato a mo’ di racconto breve la storia di Raab con un testo pubblicato su Wattpad, dal titolo “Racav, la donna del riscatto” ed oggi sono qui a parlavi di un’altro resoconto biblico che si potrebbe benissimo riscontrare in varie storie umane, purtroppo, tristemente reali.

Mi riferisco al personaggio di Anna (in ebraico: חַנָּה‎ Channah) , moglie di  Elkana  e madre di Samuele. La cui storia è raccontata nel Primo libro di Samuele.

Anna era la moglie di Elcana (come leggiamo nella traduzione biblica della Nuova Riveduta) che aveva un’altra moglie di nome Peninna. E mentre quest’ultima, da Elcana, aveva avuto figlie e figlie, Anna, purtroppo, non aveva avuto mai figli da suo marito.

Elcana, nel momento in cui, offriva sacrifici al Signore

 

I Samuele, cap.1,vers.4-5-6-7″…diede a Peninna, sua moglie, e a tutti i figli e a tutte le figlie di lei le loro parti; 5 ma ad Anna diede una parte doppia, perché amava Anna, benché il SIGNORE l’avesse fatta sterile. 6 La rivale mortificava continuamente Anna per amareggiarla perché il SIGNORE l’aveva fatta sterile. 7 Così avveniva ogni anno; ogni volta che Anna saliva alla casa del SIGNORE, Peninna la mortificava a quel modo; perciò lei piangeva e non mangiava più”.

 

Appare evidente l’afflizione di Anna, sottoposta alle continue angherie di Pennina. Maltrattamenti che oggi potremmo classificarli come quelli effettuati in famiglia, vere e proprie violenze psicologiche. Violenze alle quali  si potrebbe rispondere con ira, con altrettante violenze verbali (diciamo la verità, umanamente comprensibili, nda) ma così non si comportò Anna. Sebbene amareggiata  , preferì pregare il suo Dio, facendo a Lui un voto (10 Lei aveva l’anima piena di amarezza e pregò il SIGNORE piangendo dirottamente. 11 Fece un voto e disse: «O SIGNORE degli eserciti, se hai riguardo all’afflizione della tua serva e ti ricordi di me, se non dimentichi la tua serva e dai alla tua serva un figlio maschio, io lo consacrerò al SIGNORE per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sulla sua testa»). 

 

Quanti di noi, vessati, ci comporteremmo come Anna? Ma proprio questa donna ci dà una lezione che non possiamo che definire che spirituale. Dio gradì la sua preghiera ed il suo comportamento,  dato che

 

“…Elcana si unì ad Anna, sua moglie, e il SIGNORE si ricordò di lei. 20 Nel corso dell’anno, Anna concepì e partorì un figlio, che chiamò Samuele; perché disse, l’ho chiesto al SIGNORE.”

 

Dopo la nascita di Samuele, di Pennina non se parla più nel testo biblico mentre Anna dedica un cantico al suo Signore (I Samuele cap.2, 1-11) e suo figlio, Samuele, diventa un grande profeta. 

Il nome Samuele significa, in aramaico, “Il Signore ha ascoltato”. 

Il Signore ascolta le preghiere degli amareggiati, degli offesi, dei calunniati mentre dimentica le persone malvagie (alle quali, certamente, dà sempre opportunità di salvezza). Ma questa è la storia di Anna, una donna vituperata, potremmo dire oggi sottoposta a “mobbing” ma che alla violenza non reagì con la stessa moneta bensì rivolgendosi a Dio.

E’ facile comportarsi come Anna? Ripeto, non credo. Ma la Bibbia, parola sempre vivente ed attuale, ci invita a farlo.

Probabilmente avremo delle risposte che umanamente non potremmo ottenere e perché non provare tutto ciò?

 

 

 

 

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