Adieu politica (con la “p” minuscola) e benvenuto senso civico?

Adieu politica (con la "p" minuscola) e benvenuto senso civico?C’era una volta la politica, possiamo dire di questi tempi. C’era una volta, adesso non c’è più. 

Quella politica fatta da gente che professava i suoi ideali, giusti o sbagliati che fossero, che aveva nei suoi protagonisti, persone che avevano alle spalle esperienze fatte sul campo. Gente di passione. Passione che non esiste più e che ha ceduto il passo al proprio interesse economico e di potere. Un potere squallido, venduto per quattro soldi, per un posto non nel paradiso ma nell’inferno di questa pseudo politica e società.

Sì, lo sappiamo, i politici di un tempo non erano santi e probabilmente lo sapevano anche loro. Ma avevano, parliamo della maggioranza di loro, il senso dello Stato che in una panoramica internazionale non poteva che usare la diplomazia invece che aizzare un conflitto.

Senza passare per razzisti, possiamo anche dire che la cosiddetta globalizzazione ha fallito. 

Usi, costumi e culture ci separano, noi italiani, da altri Paesi. Il che non vuol dire mancanza di inclusione ma solamente constatazione di questa realtà. 

Il buonismo ed il politically correct, hanno creato, a nostro parere, più un danno che altro.

Ed oggi come oggi, se un professore come Alessandro Orsini, prima di parlare in televisione deve fare una premessa al suo discorso, giusto per non essere ulteriormente condannato da alcuni suoi colleghi (tra l’altro la sua pagina su Wikipedia è stata cancellata , nda), ancor di più noi dobbiamo premettere che: non siamo fascisti, non siamo, come si è detto, razzisti, non siamo filo-Putin ma neanche schiavi dei ricatti di Zelensky o delle parole incaute di Biden o di Luigi Di Maio e compagnia bella. 

Ancor di più, condanniamo (semmai dobbiamo anche premettere questo!) aspramente quei politici, che a suo tempo, erano collusi con la mafia. 

Siamo per la pace fra i popoli, cosa dobbiamo dire di più. 

Si, vorremmo aiutare il popolo ucraino ma anche quello di tutto il mondo al fine di non essere coinvolti in quella guerra che potrebbe diventare mondiale e nucleare. E non si tratta di girarsi dall’altra parte ma di aver buon senso. Ma ci domandiamo, pure, che fine ha fatto il buon senso?

Se all’epoca di “mani pulite” eravamo da un lato contenti per questa indagine nel prosieguo di quest’ultima, con l’uso delle “manette”, dell’avviso di garanzia sbandierato ai quatto venti e che disonorava chi lo riceveva e della carcerazione come strumento per  far confessare gli imprenditori ed i politici trattati peggio dei delinquenti seriali e che ha portato, alcuni di loro, al gesto estremo di suicidarsi, possiamo dire, allora, che questa indagine non solo è  stata condotta male ma che non ha dato il via ad nuova Repubblica ma, anzi, ad una peggiore di quella precedente. 

Ridateci Almirante, Berlinguer, Moro e togliete dalla nostra nazione questi affaristi e squallidi personaggi da quattro soldi che abbiamo in Parlamento.

Sì, i politici di allora, lo ribadiamo, non erano santi ma chi lo era e chi lo è oggi?

E se la politica di un tempo non esiste più, non ci rimane che dire, quindi, che solo il senso civico. iI buon senso, ci puo’ salvare.  Per il bene comune, per il bene dell’Italia e del mondo. 

E se dovessimo concludere, ancor di più, che la politica è stata sempre una brutta bestia, lo diciamo pure. Ma il senso della ragione, del bene collettivo, quello rimane e dovrebbe essere perseguito e recuperato. 

Pretendiamo troppo? Puo’ essere. Ma almeno speriamo di avere meno rimorsi rispetto a chi si ostina a perseguire (e parlo anche di parte del popolo italiano), in modo ostinato, oso dire quasi settario, le proprie idee e non quelle del senso civico.

E diciamo tutto questo non pretendendo di avere completamente ragione ma, anzi, siamo disposti al dialogo pur di trovare un punto d’accordo con chi la ragione la vuole ancora adoperare.

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