Calabresità, la poesia di Rodolfo Pucci di Crotone

Calabresità, la poesia di Rodolfo Pucci di CrotoneRodolfo Pucci, calabrese di Crotone, raccolse nel 1894, in un piccolo volume dal titolo Rustici Flores,  numerose poesie dialettali.

Dalla critica di allora fu considerato pregevole un poemetto che tratta delle Gesta di Pietro Bianco scritto da Michele Rizzuti, nato a Colosimi, provincia di Cosenza, nel 1810 e morto, nel suo paese,  nel 1899.

Egli era un semplice pastore che, nonostante sapesse solamente scribacchiare, scriveva nella sua piccola casa di campagna delle rime piene di immaginazione creativa. 

Di tutto questo ne parla l’autore J.C. Falbo nella Rivista delle Tradizioni Popolari Italiane, diretta da Angelo De Gubernatis, Forni Editore – Bologna (potete vedere, nell’immagine allegata a questo post la copertina del periodico) che risale al 1893 circa. 

Pubblico qui, dei versi del Prof. Rodolfo Pucci

O rosa russa, culurata e bedda,

Sugnu lu primu amanti che t’amai;

Ti amavu che eri piccula dunzedda,

Ed eu guagluni mi nd’annamurai.

                    _

e altrove:

ca vui all’occhiuzzi nci aviti ‘na spata

‘Nzo ccu ti guarda ”nci arrobbi la vita!

                     _

Vieni ninnuzzu miu, vieni ch’io moru

Veni cu su toi hiatu e dammi vita!

                      _

Dille ca cianciu de sira è matina

Cuomu nu picciuliddo senza mamma.

Quale squisitezza e spontaneità

di sentimento?

Anche questa è la Calabria!

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