Elezioni regionali Lombardia e Lazio, 2023: vincono i veri “patrioti” delusi dai pseudo politici nostrani, tutti.

Elezioni regionali Lombardia e Lazio, 2023: vincono i veri "patrioti" delusi dai pseudo politici nostrani, tutti.
 

Il risultato di queste elezioni regionali 2023, che riguarda Lombardia e Lazio, è un risultato contraddittorio perché, se da un lato vince il cosiddetto centro-destra (soprattutto il partito Fdi ovvero la Meloni), dall’altro perde sia chi ha vinto sia chi ha perso (in modo ulteriore)  vista la bassa affluenza alle urne da parte di molti italiani. 

Non solo, le dichiarazioni (condivisibili per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino, al di là dell’eventuale piano Marshall ) di Silvio Berlusconi , che qui riporto:

Il leader di Forza Italia è durissimo sul presidente ucraino: “Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore”. Parole di piombo con cui rompe il silenzio elettorale e che gelano sia palazzo Chigi che la Farnesina. In più, uscendo dal seggio, dopo il voto per la Lombardia, prende le distanze apertamente dal capo del governo: “Io a parlare con Zelensky, se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili”.

https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2023/02/12/berlusconi-da-premier-non-sarei-mai-andato-da-zelensky_c3f4cd65-ccb9-4f0d-b813-9cc8a4b26379.html

portano a una inevitabile riflessione: vince il centro-destra con un Berlusconi (forse isolato anche dai suoi) che la pensa diversamente da Meloni e company riguardo la guerra tra la Russia e l’Ucraina, conflitto che rischia sempre di più di diventare globale, oltre all’astensionismo degli italiani riguardo queste regionali , astensionismo che non è qualunquismo ma sfiducia sulla classe politica italiana attuale oltre a una comprensibile  “stanchezza” da parte del popolo italiano a fronte di tutti i problemi, compresi quelli economici, che deve affrontare. In più, secondo i sondaggi e quest’articolo a firma di Fabrizio Battistelli (Sociologo, presidente di Iriad-Archivio Disarmo) 

gli italiani sono sfavorevoli all’invio di armi all’Ucraina  e quindi a un nostro intervento militare in questo conflitto, ritenendo adeguate, anche se portano a sacrifici, le sanzioni verso la Russia. 

In parole povere, se questi pseudo politici italiani prestassero ascolto più che alle loro convinzioni e interessi personali e alle farneticazioni di Zelensky, alle difficoltà, alle voci di protesta e di avvilimento espresse anche con il non voto a queste regionali, avremmo un popolo italiano più fiducioso e quindi attivo verso la politica nazionale oltre che più sereno. 

Ma, evidentemente, il patriottismo espresso a parole non corrisponde a quello reale, a quel patriottismo che dovrebbe tutelare gli italiani piuttosto che poltrone, denari e presunzione di molti di questi pseudo politici nostrani e perché no, anche internazionali. 

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