Via dalla pazza folla, la saggezza del no-caos

Via dalla pazza folla, la saggezza del no-caos

 “Non vedo più la televisione e i telegiornali”,  è l’ennesima persona dalla quale sento dire questa affermazione ultimamente.

Al di là dei vari prodotti televisivi (oggettivamente scarsi) della tivù italiana e, quindi, dei loro autori, conduttori e programmatori, è proprio il contenuto dell’informazione, del mondo giornalistico in genere, ad essere il punto più debole dell’offerta televisiva.

Un’informazione urlata, di parte, non dettata dai principi deontologici del giornalismo vero, al quale un tempo eravamo abituati.

Sì, certo. Nel passato non esisteva la perfezione, neanche in questo settore, perché la perfezione umana non esiste. Ma eravamo abituati ai giganti del giornalismo come Montanelli, Biagi, Bocca che nulla hanno a che vedere con i nani , loro “colleghi” attuali nella maggior parte.

Un mondo giornalistico, specialmente quello televisivo, che, purtroppo, è quello più seguito dalla massa, e che non è capace di filtrare il caos sociale perché convivente alle “logiche illogiche” della pseudo politica attuale.

Al momento in cui scrivo, infatti,  il presidente incaricato a costituire un nuovo governo, Mario Draghi, si trova nel difficile ruolo, destinatogli (volente o nolente) da uno dei peggiori “politici” italiani che il nostro Paese (con difficoltà ma per amor di Patria, ancor scrivo con la lettera “P”, in maiuscolo, nda). abbia mai avuto ovvero Matteo Renzi.

In quest’ultimi giorni,  tutti si sono dichiarati pronti a confluire in quella che dovrebbe essere la futura coalizione, compreso colui che voleva a tutti i costi le elezioni e cioè l’altro Matteo che di cognome fa Salvini.

Insomma un vero e proprio minestrone all’italiana al quale, devo dare atto, l’onorevole Giorgia Meloni si è rifiutata nel far parte di coloro che lo “cucinano”.

Personalmente , Draghi, mi dà l’impressione di colui che ascolta tutti, aprendo le porte sempre a chiunque, ma poi. sapendo, nel suo intimo, che sarà lui a decidere, forse in modo già preventivato, quale sarà il governo da costituire.

Senza dilungarmi in un’analisi politica, in questo caos, ne sopraggiunge un altro, molto grave, che è il Covid-19 con le sue varianti (quella inglese, quella brasiliana) e che ha portato tutta la provincia di Perugia in zona rossa, per non parlare degli assembramenti, quelli anche di ieri, nelle città di Bergamo Napoli, e Milano.

E i vaccini? Quali? 

Quali ci faranno e in che modo?

Quello della Pfizer, della AstraZeneca, oppure…?

Mi fermo qui,  all’Italia, l’Italia del caos. 

Ed è  impossibile non considerare, a meno che si è degli egoisti, cinici ottusi che badano ai propri interessi e non a quelli generali, come la maggior parte di chi detiene il potereche la mente, la parte psicologica del nostro popolo non ne risenta.

Ecco perché, tornando a monte di questo post, saggiamente molti ( credo tranne in questi giorni di consultazioni politiche, nda) rinuncino a farsi coinvolgere da questo pazzo mondo, spegnendo anche la televisione comunque sia dedicandosi ad altro, basta che non sia questa informazione confusionaria.

Non è una rimozione psicologica dai problemi, questa, ma una sana strategia difensiva per non logorarsi non solo il fegato ma anche il cervello.

Per questo i nostri nobili interessi ci salveranno. 

Via dalla pazza folla (titolo del quarto romanzo di Thomas Hardy, del 1874, nda), potrebbe essere uno slogan per ricercare quell’antidoto no-caos, che dimostra che l’istinto di sopravvivenza è superiore a ciò che vorrebbe distruggerci.

Per questo non concludo con gli aggravanti di questa baraonda come quello economico, quest’articolo, ma con una delle citazioni più famose de Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupèry

Addio – disse la volpe. – Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che con il cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.

L’arte, il sublime ci aiuterà.

Cerca di mantenere  il tuo equilibrio interiore rispetto al caos esterno. 

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