In un paesino dell’Appennino, incastonato tra colline di ulivi e vigneti, vivevano due amici inseparabili: Marco e Lorenzo. Da bambini, avevano esplorato ogni angolo del bosco dietro casa, avevano guadato torrenti e raccolto castagne insieme, condividendo ogni segreto e sogno.
Un giorno d’autunno, mentre passeggiavano lungo il sentiero che costeggiava il torrente della Valverde, si accorsero che il vecchio ponte di legno, ormai consumato dal tempo e dalle piogge, stava per cedere. Marco sospirò, preoccupato: “Se il ponte si rompe, non potremo più raggiungere il bosco come facevamo da piccoli.”
Lorenzo annuì. Quel ponte rappresentava per loro tutti i momenti più belli: le giornate trascorse a esplorare, le sere passate a raccontarsi storie spaventose alla luce delle lucciole, e le risate sotto il sole d’estate. Decisero così di ricostruirlo, anche se non sapevano molto di costruzioni o falegnameria.
Nei giorni successivi, si diedero da fare. Tagliarono assi di legno, procurarono corde robuste e rinforzarono i vecchi pilastri con pietre raccolte lungo il fiume. Ogni giorno, appena finivano di lavorare, si ritrovavano al torrente e si aiutavano a vicenda a costruire, pezzo per pezzo, quel ponte che per loro rappresentava il passaggio verso i ricordi più cari.
C’erano giornate faticose, in cui uno dei due si scoraggiava, ma l’altro era sempre pronto a ridere e scherzare per rincuorarlo. Fu così che, mattone dopo mattone, assicurarono quel ponte all’acqua e al vento.
Finalmente, un pomeriggio, il ponte era pronto. Gli abitanti del paese, incuriositi dal rumore dei martelli e dei loro racconti, si radunarono per assistere all’inaugurazione. Marco e Lorenzo si guardarono, orgogliosi, sapendo che quel ponte rappresentava molto più di un semplice passaggio.
Mentre lo attraversavano insieme, sentivano il calore di tutte le avventure passate, e il ponte divenne per loro il simbolo di una grande amicizia: forte, solida, costruita pezzo per pezzo con impegno e sostegno reciproco.
Da quel giorno, ogni volta che qualcuno attraversava il ponte sul torrente della Valverde, si ricordava di quanto una vera amicizia potesse unire, proprio come quel ponte tra due sponde. Un ponte costruito nel tempo e frammento per frammento, proprio come un’amicizia fraterna.
Romano Scaramuzzino