Figli che vanno via da casa e la “sindrome del nido vuoto”, con un’editoria che trascura il pubblico maschile.

Figli che vanno via da casa e la "sindrome del nido vuoto", con un'editoria che trascura il pubblico maschile.L’editoria italiana sembra trascurare la pubblicazione di un periodico dedicato esclusivamente al benessere fisico e mentale, alle problematiche e agli interessi specifici del mondo maschile. A parte Men’s Health (che si concentra quasi esclusivamente sul fitness), è difficile trovare qualcosa di veramente utile e sano in edicola per noi uomini. Al contrario, per il pubblico femminile, esiste uno spazio ben consolidato nell’informazione a 360 gradi, rappresentato da mensili come Donna Moderna. Il numero di luglio 2024, ad esempio, offre diversi spunti di riflessione interessanti anche per noi uomini.

L’editoriale a firma della direttrice Maria Elena Viola, dal titolo Arrivederci amore, ciao, introduce il tema dell’addio dei figli quando crescono e lasciano la casa dei genitori. Un evento naturale, ma spesso vissuto in modo ‘traumatico’ dalle madri. La cosiddetta ‘sindrome del nido vuoto’ è trattata in profondità dalla giornalista e scrittrice Claudia de Lillo nel suo articolo Benedetto NIDO vuoto, che riporta, tra l’altro, la testimonianza della signora Francesca Rinonapoli, residente a Miami. Rinonapoli consiglia: “Non fate mai sentire i figli in colpa! Non condividete con loro la vostra tristezza. Evitate il vittimismo e sorridete”.

Come scrive la De Lillo, “E se le mamme d’America sono professioniste del distacco, anche in Italia stiamo imparando”. Questo spunto invita a riflettere sulle differenze educative e culturali tra le famiglie italiane, in particolare tra nord e sud, senza cadere, però, in sciocchi stereotipi. Il ruolo della madre, comunque, resta centrale e fondamentale in ogni famiglia.

Non intendo qui esaminare – con i miei limiti, chiaramente – un tema che coinvolge la sociologia, la psicologia e altre discipline. Piuttosto, mi fermo a considerare come l’ispirazione e un certo tipo di informazione, nell’editoria italiana, vengano offerti principalmente da periodici dedicati alle donne. Per noi uomini, invece, le offerte editoriali sono scarse o inesistenti.

Forse questa disparità riflette una differenza di domanda, o forse è un segnale che il mondo maschile ha bisogno di maggiore attenzione e cura. In ogni caso, è un tema che merita una riflessione approfondita, soprattutto in un’estate come quella del 2024, dedicata, per quanto possibile, a relax e letture.

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